Mar. Dic 5th, 2023

    Nel contesto dell’escalation tra Israele e Hamas, la cyberwarfare emerge come un fronte cruciale. Mentre i razzi volavano nel mondo fisico, il cyberspazio diventava un campo di battaglia, con gruppi di hacker che intensificavano i loro attacchi.

    Anonymous Sudan, noto gruppo hacktivist, ha subito lanciato cyberattacchi contro Israele, mirando ai sistemi di avviso di emergenza. Questo attacco cibernetico ha seguito da vicino l’offensiva fisica di Hamas, sottolineando il sincronismo e la coordinazione tra le operazioni sul campo e quelle nel mondo virtuale.

    Il Jerusalem Post, uno dei principali giornali israeliani, non è stato risparmiato, diventando un obiettivo di Anonymous Sudan. Ma la lista degli attacchi cresce: Cyber Av3ngers, un gruppo pro-Hamas, ha mirato all’infrastruttura critica di Israele, compromettendo la rete dell’Israel Independent System Operator.

    L’ingresso del gruppo pro-russo Killnet nel teatro della cyberwarfare ha elevato ulteriormente la posta in gioco. Con a curriculum numerosi ed importanti attacchi, Killnet ha preso di mira i siti governativi israeliani, dimostrando la portata e la gravità di questa guerra digitale.

    La natura globale della cyberwarfare è evidente con gruppi come Ghosts of Palestine e Libyan Ghosts che chiamano hacker internazionali a colpire obiettivi in Israele e negli USA. Sebbene molti utilizzino attacchi DDoS, la varietà e la complessità degli attacchi sono in aumento.

    Microsoft, in un report rilasciato la settimana scorsa, ha segnalato attività sospette da parte di Storm-1133, un gruppo con base a Gaza già all’inizio del 2023. Questa rivelazione sottolinea come la cyberwarfare non sia limitata a gruppi indipendenti, ma possa coinvolgere anche attori statali e grandi corporazioni.